le particelle elementari

mi chiedi se mi è piaciuto, questo libro…

ne avevo sentito parlare molto, così mi sono decisa a leggerlo…scritto bene, senz’altro. spietato, o forse realistico. ti fa guardare la realtà per quello che in effetti probabilmente è, anche se vorresti che fosse diversa. illuminanti e raggelanti, ma ahimè vere considerazioni su uomini, donne, l’amore, la paternità, il tempo che passa. gli uomini non sono capaci di amare, le donne forse sì ma è un’illusione, cos’è mai l’amore, e alla fine non resta che la solitudine, all’uomo fondamentalmente interessa solo il sesso, e ovviamente con donne giovani, o al limite non gli interessa per niente, la paternità è una necessità biologica sentita più dalle donne che serve per continuare la specie,  nel libro viene poi fortunatamente superata dagli sviluppi della scienza, ma l’uomo in essa avverte costrizione e non la sente…che tristezza. se mi guardo intorno e indietro e avanti, ho la sensazione che sia proprio così. e ancora il tempo per le donne passa di più, a 35 anni tutto è perduto, dato che tutto è nella loro attrattiva sessuale, che è massima dai 14 ai vent’anni. una delle protagoniste si suicida dopo essere rimasta paralizzata, quello che in qualche modo è il suo compagno non se la sente di restare con lei quando le capita questo, nè lei in realtà se la sentirebbe di chiederglielo. il che capita anche nella vita reale, leggevo pochi giorni fa di come molti uomini lascino la compagna quando questa si ammala, rispetto a poche donne che fanno lo stesso gesto.

un libro con molto sesso e molta solitudine, un sesso che viene fatto in tutti i modi più trasgressivi ma fondamentalmente con se stessi, si ha la sensazione che questi uomini non vedano davanti a sè non dico addirittura un altro essere umano, ma neanche una  donna attraente che li fa impazzire di desiderio, l’altra è solo un mezzo per raggiungere un piacere personale.  o all’altro estremo, il desiderio sessuale non c’è e non c’è piacere nemmeno nel sesso. in realtà non esistono qui nemmeno amicizia profonda, in effetti, o rapporti umani comunque intensi. monadi, ognuno viene a contatto con altri guardando altrove.

non so se mi sia piaciuto o no. non è un brutto libro. certo mi ha colpito, e mi ha lasciato un senso di amaro in bocca per qualche giorno, ci ho ripensato spesso. ho letto anche le critiche di molti lettori, cosa che non faccio mai, ed è sorprendente come non ci siano praticamente valutazioni di mezzo, su un punteggio da 1 a 5 si andava da un estremo all’altro, in particolare per moltissimi uomini il voto era 5 e per molte donne era 1.

forse in fondo la realtà è così, alla fine è anche vero che adorniamo la realtà con molti orpelli per non vederla com’è, non ne abbiamo il coraggio.

3 thoughts on “le particelle elementari

  1. come sai, Nico, io amo Houellebecq, che è un grande scrittore, e questo per me è un grande libro.
    Per me i grandi scrittori sono quelli che propongono una visione del mondo, in termini narrativi una visione filosofica, e M.H lo fa.
    E mi piacciono gli scrittori cinici, che provocano, esconvolgono, con pugni allo stomaco, eM.H lo fa.
    Perchè trovo che in mezzo al cinismo, i lampi di ‘umanità’ siano più struggenti.
    Cosicchè, pper comprendere appieno M.H, ecredo, amarlo, bisogna leggere le sue poesie.Struggenti, propiro perchè lui non si fa problemi ad essere spietato

  2. e in uno scrittore cinico come lui, il richiamo disperato di ricerca d’amore, è , per me, ancora più commovente, proprio perchè lui ha quel modo di guardare alla natura umana.Terribile, si’.

  3. la realtà è così, non sempre, spesso. La solitudine e la riproduzione: due facce della stessa medaglia declinate su generi diversi. Forse la donna ha sentimenti diversi perchè certamente assomma entrambi, ma non basta per dire che esiste un criterio di superiorità. Bello il libro, bello il film, come tutte le storie che scavano dentro ci si trova davanti alla coltre di illusioni che sepelliscono la paura, quella che sotto sotto, ci siano solo processi fisiologici. Poco per arginare la disperazione quando si è soli.

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