la minaccia

sta lì – piccolo, scuro, immobile, indifferente. non mi aggredirà, lo so.

ma so, sento,  che potrebbe essere una minaccia, turbare la quieta superficie del mio spirito. non mi avvicino troppo, so che probabilmente è più prudente.

se cedo, è solo per buttar giù poche parole e un sorriso -a volte senza risposta, e allora mi ritraggo. A volte penso di affrontarlo, toccarlo, uscire allo scoperto, una volta non avevo timore. alla fine, non è da lui che mi sono arrivati guai. non da lui personalmente, intendo.

ma ora mi sembra troppo impudente, violatore dell’intimità altrui, ladro di tempo di altri destinato ad altro, e fonte di pericolo per me. rifiuto, noia, risposte di cortesia.

insomma ragazzi io ho questo blocco nei confronti del telefono, mando sms, scrivo email, ma a telefonare non ci riesco più. anche quando sarebbe normale, anzi giusto, e addirittura necessario, evito. non è che non voglio avvicinarmi agli altri, è che temo che gli altri non lo vogliano.

sette mesi di analisi sono pochi, ok – a settembre riprendo……

16 thoughts on “la minaccia

  1. …buffo, io ce l’ho al contrario questo blocco: mandatemi fax, e-mails, sms, lettere vecchia maniera ma se potete, per favore, non mi chiamate al telefono!
    (dici che la vedresti bene anche per me l’analisi, eh?!)

  2. lo vedi che in fondo non ho tutti i torti? 🙂
    il telefono è più invasivo, sms e email lasciano all’altro spazio per non rispondere, rispondere dopo, al telefono non c’è scampo, salvo non rispondere…io ho sempre paura di disturbare, capitare nel momento sbagliato, o che l’altro non abbia proprio voglia di sentirmi, ma anche questo non va bene, è segno di una chiusura e insicurezza che dovrò superare…

  3. ti capisco perchè anch’io provo lo stesso.
    il telefono mi fa “urgenza”, se ho bisogno di sapere se fra 5 minuti possiamo uscire per un caffè telefono, se devo chiederti di venire al cinema mercoledì prossimo va bene un sms o una mail, no?
    Non sono sicura però che sia un segno di insicurezza, in un mondo in cui tutti vogliono saltarti in testa, ti urlano addosso, questo io lo vivo più come un segno di rispetto.

  4. eh ma adesso mi fate venire i dubbi – allora è meglio così? CHE DEVO FARE
    io comunque vivo questo modo di usare il telefono sicuramente nel senso di rispetto per il tempo dell’altro, ma con una grossa componente di insicurezza personale…
    speriamo che passi almeno zaub, il mio prossimo appuntamento è per il 13 settembre….

  5. Ma, personalmente anch’io il telefono lo uso solo se mi chiamano ( salvo rare eccezioni); non chiamo mai nessuno per non importunare ma non vivo la cosa come un problema, a me viene normale fare così …… forse per un esagerato senso di rispetto.

    Questo atteggiamento nei confronti del telefono non è un problema, diffida da chi vuole convincerti del contrario.

  6. Che strano: all’inizio avevo pensato ad un animale. 😦
    Sai che conosco tanta gente che ha problemi col telefono? Io no, ma ne ho mille altri.
    Forse dovrei riprendere l’analisi anch’io, ma sono troppo demotivata anche solo per considerare seriamente l’idea.
    Notte, Anima. 😉

  7. Gradi ci vogliono gradi!
    Innanzitutto il corollario della diffusione del pensiero di Cristina è che c’è un sacco di gente che per questa tua discrezione ti adora. E’ un pregio, è un attenzione agli altri. Io pure per esempio l’apprezzo. Perchè non è detto che tu disturbi perchè non piaci, ma magari una telefonata disturba perchè se chiacchieri un pipik potrebbe sfregiare per sempre o se stesso o un oggetto, o perchè un lavoro va finito. Non è cioè la persona è il momento.
    Quindi io un certo livello di questa tua discrezione lo manterrei.
    Ma il livello attuale cazzo è trooooppo alto perchè Dio bono! pochi lussi low coast ci sono de na sana chiacchierata al telefono. E se una ci ha da fa e te dice richiama ahò nun more eh – e manco te 🙂

  8. grazie 🙂 per i commenti specialistici e non – utili tutti! è che questa cosa fa parte di un mio atteggiamento nei confronti di me stessa e dei miei rapporti con il mondo che va in qualche modo “assestato”…devo trovare il grado giusto, appunto…

  9. con la dit e la bum io ci sto ore pure adesso, al telefono…con la dit è un rapporto malato, nel senso che ci sentiamo alle 6.30 del mattino e via per 1 oretta..la bum un po’ meno..A. lo sento 2 volte al giorno, a pranzo e quando va a casa, qualche volta ci mandiamo pure messaggini via skype al pomeriggio. D’altronde , salvo casi eccezionali lo vedo solo al fine settimana che dovrei fare???…e poi, animuccia, se uno ti dice adesso non riesco a parlarti ci risentiamo che problema c’è?..si richiama, c’est tres facile :))
    dai dai…e poi con me l’altra sera sei stata al telefono e non sei cascata morta dall’altra parte !! se vuoi allenarti chiamami senza problemi…se vuoi dico alla dit di chiamarti alle 6.30 del mattino ehhhh…..

  10. :))))
    io non ci stavo ore neanche a 15 anni, era eccezionale…
    minnie grazie ma alle 6,30 anche no 😀
    per il resto sì, mi allenerò – tenete d’occhio il display dei vostri cellulari!

  11. Non ho grossi problemi con il telefono, anche se lo uso poco in assoluto. Quando mi va di chiamare qualcuno non ci penso due volte, anche perchè penso che se non mi vuole parlare non risponde. Forse perchè anch’io faccio così. Rispondo solo se mi va ed è il momento giusto.
    Ciao

  12. Non mi piace il telefono, nè ricevere nè fare telefonate. Preferisco o il contatto diretto, o la parola scritta (mail, sms, chat). Per me non è un problema, è solo il mio modo di essere. Però avevo scritto “nodo di essere”, quindi forse un problema in realtà c’è.

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