avevo un cappotto blu scuro dai grandi rèvers, lungo fino ai piedi, era un pomeriggio un po’ buio, invernale – una passeggiata nei viali vicini al laghetto dell’eur. una mano che prende la mia all’improvviso, il calore di un bar dalla luce dorata, luce sui suoi capelli biondo pallido, mi parlava di mondi lontani ed io rimasi affascinata come desdemona, e come lei ebbi poi un bel po’ di problemi, per mano di lui…una storia lunga, nove lunghi anni, un matrimonio d’inverno, finito in un altro inverno, dopo tanta fatica, dolore, delusione.
quanti anni, sono passati. 41. incredibile.
chissà dove è finito – per fortuna altrove.
…il cappottone o il marito?
so che parli del primo, ma si presta bene ad altre interpretazioni, la tua frase di chiusura.
fossimo tutte forti come te, Anima!
e invece parlavo del marito! (il primo, ne ho avuti due)(di mariti, non di cappotti blu) – non l’ho più visto nè sentito, appunto per fortuna….in realtà non sono mai riuscita a conservare un rapporto amichevole con nessuno dei miei ex – figuriamoci incontrarli a cena come capita a rob – brrrrrrrrrrrr
quanto al cappotto, eh sì, ho perso anche le sue, di tracce….
…mai ceduto nemmeno una volta alla tentazione di cercarlo su google?! (il marito, non il cappotto)
😉
una volta, sì, su istigazione esterna, ma che puoi sapere, così? cose superficiali, lavoro e nazione di residenza….ma in realtà non mi interessa, mi è interessato troppo profondamente e per troppo tempo.
è strano, animuccia. come persone che entrano dentro di noi in modo così profondo ne escano in maniera altrettanto radicale. Penso al mio unico ex marito. dal 1976 al 2000 ha fatto parte della mia vita. Poi è svanito nel nulla, nessun desiderio di parlargli, di sapere come sta, di incontrarlo per un aperitivo. Nessuno. Alle volte mi sconvolge questo pensiero. Ma è uno sconvolgimente sereno, fatalista. Si vede che non era poi così importante. TI abbraccio…qui tuoni e fulmini: che sia finita l’estate? 🙂