da wikipedia:
“La sindrome di Stendhal è il nome di una affezione psicosomatica che provoca tachicardia, capogiro, vertigini, confusione e anche allucinazioni in soggetti messi al cospetto di opere d’arte di straordinaria bellezza, specialmente se sono compresse in spazi limitati.”
ma superata l’intensa emozione iniziale, ho fatto una bella provvista di libri, wu ming, de cataldo, il riso di henri bergson, il gesto nell’arte di chastel, un libro sul risorgimento (inevitabile…), davanti alla sedia elettrica di dos passos, un giallo della sellerio consigliato dalla signorina minnie, e non ricordo neanche che altro – ok, un raptus. eh.
e un cd di musica piemontese.
e un gianduiottone incartato in carta dorata, con un grande fiocco tricolore, che non so se arriverà al destinatario.
e tanti ricordi…
ne ricordo una copia dalla copertina rossa, che mi comprò mia madre in piazza castello in una sera d’inverno, avevo sette anni…
e poi chiacchiere e calore, è bellissimo rivedere le amiche, e torino, una festa di tricolori, i suoi caffè eleganti, i palazzi dove si è fatta la storia, il po, i giardini, la collina, i viali alberati…
al prossimo anno 🙂
E’ un’esperienza che mi manca. Belle le foto .
Teneri i ricordi.
Il gianduiotto com’era? 🙂
minnie, contaci! bruno – grazie! il gianduiotto è arrivato al destinatario, e sicuramente era buonissimo…
molto bene!
Però, il gianduiotto gigante mi ricorda “Porci con le ali”.
La consegna del gianduiotto si è conclusa allo stesso modo?
l’ho letto ma non mi ricordo sta cosa nè come va a finire…. comunque è stato gradito 😉