ma poi, l’unica cosa che voglio intensamente e davvero è andarmene di qui, essere altrove.
in fondo questo è stato un desiderio intenso, un sogno, per buona parte della mia vita. un desiderio costante, da quando avevo 13 anni. andarmene di qui.
so che andarmene non mi porterebbe lontano da me stessa, mi seguo ovunque vado. con le altre carenze e gli altri desideri.
ma non sono molti, alla fine, e alcuni finiranno presto del tutto. Non quello di andarmene.
Ho una cartolina che uso come segnalibro, reguliergracht fotografata da dirk de herder nel 1946. in bianco e nero, si vedono il canale, e un ponte, e gli alberi con le foglie in controluce, un uomo dipinge, altri due lo osservano. è come se la mia anima fosse lì, in questo posto ovattato, in bianco e nero, in silenzio. la mia anima potrebbe stare in pace, lì.
alla fine, quello che resta è l’estraniamento da questo mondo rumoroso e luccicante, popolato da gente irritabile e maleducata, con le sue regole incomprensibili e i suoi valori di latta.
epilogo incisivo e inconfutabile, Anima…
e ciò che è peggio è che questa frenesia dilaga a macchia d’olio.
Secondo me quando si sceglie un altrove, e si riesce ad andarci, si può scoprire qualcosa di se stessi e che può anche piacerci.
con gli auguri più cari …per il viaggio 🙂
Qualcosa del genere mi frulla nella testa.
Perché ho una stramaledetta voglia di “ricominciare” da capo.
E qui mi sembra impossibile.
Auguri…
Guarda, mi sa che anche alla reguliergracht svariate cose sono cambiate rispetto a quella cartolina…
è vero, bisogna mantenere aperti i canali, dentro di noi ci sono cose che non valorizziamo, non lasciamo uscire fuori, ma c’è ancora tempo e spazio per farlo. io, prima o poi me ne vado. non è mica impossibile. e, rob, certo, non sarà come nel 1946, ma data la conformazione della città non poi tantissimo….
Credo di capire il tuo desiderio.
Mi prende, a volte, la voglia di scappare. Una vera fuga. Un bisogno di mettere spazio tra me e quello che qui non mi piace.
Ciao Anima
ciao pass, sì. ma è anche il desiderio di trovare un posto che sia in armonia con noi, un posto a misura d’uomo.
“Come scrivere un Best Seller “
Analisi e pratica delle scritture da classifica
Un corso a cura di Luca Ricci
I libri percepiti come manufatti naturali sui banconi delle librerie.
Le infinite varianti che al contrario avrebbero potuto trasformare un libro in un altro libro.
Le storie possibili, le forme possibili, i linguaggi possibili che possono mutare un libro in un altro libro.
Il corso si propone di analizzare preliminarmente cos’è l’industria editoriale e come funziona, anche in Italia.
Nell’arco degli appuntamenti verrà data dal docente una definizione di best seller arrivando a capire che è un vero e proprio genere letterario (e non più una categoria merceologica).
Da qui, verranno presi in esame i filoni più appettibili per il bestsellerismo: giallo, rosa (in versione young-adult), neofantasy. Si passerà quindi contestualmente all’analisi della cassetta degli attrezzi del bestsellerista (più tecnica meno stile) per giungere a vedere nel dettaglio la scrittura (narratore, lingua, personaggi, intreccio).
Quando: 6 appuntamenti di 2 ore ciascuno, il 5 e 19 novembre 2011, il 21 gennaio 2012, il 4 febbraio 2012, il 18 febbraio 2012, il 3 marzo 2012 dalle ore 18 alle ore 20.
Numero massimo iscritti: 20
Costo: La quota di partecipazione per il corso è di 130,00 Euro Iva inclusa
Termine per le iscrizioni: 24 ottobre 2011
Per maggiori informazioni scarica la scheda informativa del corso.
Per info e iscrizioni:
la FELTRINELLI Libri e Musica
Galleria Colonna, 31- 00187 Roma
Tel. 06.69755001
eventi.roma2@lafeltrinelli.it
holden e feltrinelli a roma 🙂
ma grazie! leggo solo adesso…. mmmh. ci penso 🙂