………quando muoveva il corpo a tempo di musica, dimentico di tutto, aveva la forte sensazione che il ritmo naturale dentro di lui entrasse in sintonia e si fondesse col ritmo fondamentale del mondo. gli pareva che il flusso e riflusso delle maree, il vento che danzava nei campi, il movimento delle stelle, tutte queste cose, non potessero non essere in qualche modo in rapporto con lui…chiuse gli occhi, e sentendo sulla pelle la luce bianca della luna, da solo, cominciò a danzare. poichè non gli veniva in mente una bella musica che si adattasse al suo stato d’animo, danzò in accordo col fruscio dell’erba e il fluttuare delle nuvole.
ogni movimento chiamava il successivo, e si collegava ad esso in modo autonomo. il suo corpo tracciava un diagramma dopo l’altro. e in quella danza vi erano forma, variazioni e improvvisazione. dietro al ritmo c’era ritmo, e tra di essi vi era un altro ritmo invisibile.
(murakami haruki – tutti i figli di dio danzano * nella foto, derviscio rotante, salento 2011)