una grande voglia di downshifting, aiutata dall’arrivo della bolletta del telefono..
vorrei riuscire davvero a cambiare vita, vorrei una dimensione più umana, una città dove andare a piedi, senza rumore, trovarsi mezz’ora con gli amici al bar prima di tornare a casa, vorrei un lavoro che non mi distruggesse lentamente come questo, tempo per me, per fare quello che voglio.
dove non comprare più, non consumare. sono stufa di essere immersa nel traffico, nelle strade piene di negozi, peraltro vuoti, di centri commerciali tutti uguali, in mezzo a gente che sbrocca se al semaforo non parti col verde nel giro di un secondo. Stufa di questo nulla, vorrei la libertà. vorrei la fuga. comincio ad averne davvero abbastanza, vorrei non buttare la mia unica vita in questo modo. non aspettare di andare in pensione, ci manca ancora molto, e quando sarò più vicina si sarà ancora più allontanato il momento, e io vivo adesso – non chissà quando.
se ne parla molto, in questo periodo (anche prima, in realtà, ma ora le contingenze economiche e sociali hanno riacceso il discorso), credo che a parte tutto si stia diffondendo un senso di nausea per questo modo di vivere, o di perdere la propria vita.
chissà. avere figli non aiuta, devi aspettare che si assestino dal punto di vista lavorativo in qualche modo, ma io intanto ci penso….
Anche io ci penso, ma finchè la mia “dolce” metà non si è sistemato, nulla! Comunque ti capisco.. io ho la fortuna di vivere in una città a misura d’uomo, però mi sveglio pur sempre con il traffico impazzito sotto la mia finestra, dù palle!
L’irrequietezza è, purtroppo, un qualcosa che mi accompagna.
In certi giorni mi sembra di soffocare.
Vivo in una città di provincia dell’isola, non ho i problemi di cui parli tu. Ovviamente. Eppure… mai come in questi giorni sento il bisogno di mollare tutto e andare via.
misto di sensazioni che conosco bene e che quando mi accerchiano mi fanno venir voglia di “lasciarmi galleggiare, andando alla deriva”, senza più contrastarle, senza più pensare, senza più arrabbiarsi nè arrabattarsi, forse senza più soffrire.
eh, lo so, appunto, è un sentire condiviso….che dire, intanto cerchiamo di modificare il modificabile nella nostra vita di oggi, e continuiamo a tenere gli occhi aperti…alla prima occasione, un balzo e fuori!
lo sai cosa penso per te….l’africa e medici senza frontiere o emergency…
eh cara minnie, quello è tutto volontario, come si fa? alla fine bisogno c’è dappertutto, cose ne faccio anche a roma, sempre in volontariato – quello va bene –
Downshifting?
Fa un sacco chic, minchia.
vabbè, però farlo in africa ha un altro sapore, altre facce, altra aria…
downshifting concordo con robbbyyyy…un sacco figo 🙂
minnie….considerando che volontariato si può fare ovunque, a me piacciono le atmosfere nordiche, luce soffusa, non violenta, freddo, neve, anche un po’ di nebbiolina – lì sto bene… l’africa non fa per me!
carino che “nevichi” sul tuo blog!!
🙂
Concordo col downshifting, sarebbe il massimo poterlo realizzare, considerato quanto tempo mi manca da qui … alla pensione 😦
Altrimenti mica ci arrivo viva… 😉