statale 17

mantenere la memoria significa mantenere ancora in vita qualcosa, o qualcuno, a cui abbiamo voluto bene, e che non c’è più. io, amo l’oblio,  questo processo di ricordare fa male –  non amo ricordare – per questo mi aveva colpito, quando una persona a me cara aveva detto questa frase.

ho letto questo libro, e mi è tornata in mente questa cosa.

dopo il terremoto, morti, macerie, punti di riferimento che non ci sono più, la sensazione della fine di un mondo, barbara è tornata in abruzzo, nei luoghi dove aveva vissuto, e ha messo sulla carta con puntiglio, precisione, foga, i suoi ricordi, ricordi di cose, luoghi, persone, animali, atmosfere – in pochissimo tempo ha scritto questo libro, ha messo in salvo il suo mondo descrivendo tutto quello che ricordava, fissandolo per sempre qui. io credo che sia stata un’operazione catartica, un’azione in emergenza, mentre tutto era minacciato, era passato appena un mese dal terremoto quando lei è partita, ha fatto fotografie, ha scritto, la memoria è salva, l’aquila e ofena e i paesi sulla statale 17 sono vivi.

che poi gli abruzzesi sono tosti, e le cose si sistemeranno.

ma questo aspetto del libro mi ha commosso.

1 thoughts on “statale 17

  1. Ecco, vedi, me lo hai spiegato benissimo. Io non ho mai capito bene perché questa cosa che poi è diventata un ibro sia tracimata, mi sono fatta diecimila dubbi sulla legittimità di quello che stavo facendo, poi mi sono detta: affanculo, se non le scrivo io adesso queste cose poi non se le ricorda più nessuno.

    E benedetta l’urgenza e maledetta la fretta, perché mica ho finito, ho lasciato fuori le cose più importanti, intanto che perdevo tempo con i dubbi.

    Solo adesso, grazie anche ai commenti di chi lo ha letto, comincio a spiegarmi su serio perché l’ho fatto e perché posso considerarla una cosa legittima.

    Comunque grazie per avermelo detto.

Lascia un commento